Il quotidiano ItaliaOggi ha pubblicato un articolo con la sintesi di una “corposa guida operativa redatta dal Nucleo speciale entrate della Guardia di finanza di cui ItaliaOggi è venuta in possesso”
Attraverso una complessa attività di profilazione dei contribuenti e di georeferenziazione dei fenomeni evasivi monitorati sul territorio negli anni 2015-2018, il Nucleo speciale entrate avrebbe ottenuto un quadro dei fenomeni evasivi che mette in evidenza la concentrazione degli stessi per aree geografiche e, quando ciò risulta possibile, anche per macro-categorie economiche di appartenenza. I settori di intervento presi in considerazione nella costruzione di tale mappa dell’evasione fiscale riguardano:
- la fiscalità internazionale,
- il sommerso d’azienda,
- le attività dei professionisti,
- i giochi e le scommesse
- e le frodi Iva.
Secondo quanto riporta Italia Oggi per il “sommerso d’azienda”, i risultati indicano la più alta percentuale di rischio nel settore delle società cooperative di produzione e lavoro e dei loro consorzi per i quali il rischio di evasione fiscale è risultato pari al 7% circa. Dall’esame degli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica è invece emerso un rischio di evasione pari al 5% circa. Dal punto di vista territoriale le maggiori concentrazioni di soggetti a rischio per questa fattispecie sono state riscontrate nell’Italia nordoccidentale e nell’Italia centrale, con percentuali rispettivamente del 30,5 e del 25,5%:
Per le “frodi Iva” invece i risultati indicano nella Lombardia la regione con la maggior concentrazione del rischio (20,69%), seguita poi dal Lazio (16,20%), dalla Campania (13,31%), e dal Veneto (8,72%). La ripartizione del rischio di frodi Iva nei vari settori di attività evidenziano al primo posto le «Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento» con una percentuale di rischiosità del 41,06%, seguite dal «Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli» con rischiosità dell’11,58%, mentre al terzo posto troviamo l’attività di «Estrazione di minerali da cave e miniere» la cui percentuale di rischiosità si attesta al 9,85%. Un discorso a parte è riservato alla filiera della distribuzione dei carburanti, oggetto di una specifica attività di contrasto condotta dalla Guardia di finanza nel corso dell’anno 2019 (c.d. Piano straordinario carburanti 2019).